Dare l’avvio alla propria impresa è sempre un processo che richiede tempo, fatica, una incrollabile motivazione.

E’ un grande investimento in termini di impegno fisico, mentale ed emozionale, e, ovviamente, finanziario.

E chi finanzia questo investimento quando sei una start up?

E’ una bella domanda, ma vediamo insieme intanto in quali costi si imbatte il neo-imprenditore, ancora prima di avere iniziato a vendere o fatturare.

Quando la nuova impresa è un’attività commerciale di prossimità, l’investimento è chiaro e immediato acquistare o affittare, ristrutturare o arredare un negozio richiede la disponibilità di una cifra spesso importante (in particolare quando è necessario acquistare macchinari, attrezzature o arredi molto specifici).

Sarà forse necessario un investimento limitato o persino nullo in termini di comunicazione – le vetrine del nostro negozio faranno tutto il lavoro! Ma predisporre tutto perché sia bello, visibile ed inviti ad entrare, questo è sicuramente un costo.

Al contrario, quando la nuova impresa è una azienda di servizi, ad esempio uno studio professionale, gli investimenti infrastrutturali potrebbero essere limitati. Potrebbero bastare un semplice home office, un pc, una connessione e poco altro. Ma si renderanno necessari degli investimenti molto più cospicui in comunicazione.

Farsi conoscere, crearsi una buona base di clientela che attivi poi un passaparola virtuoso, è, in questo caso, elemento cruciale per avviare la propria attività, anche quando ci si muove a livello locale. Dal volantino alla cartellonistica, dalla piccola inserzione sui media locali, al vero sito web, alla campagna media strutturata, i soldi da investire servono e come!

Quando la nuova impresa è una azienda di produzione, già poter realizzare il primo prototipo della propria idea o anche solo depositarne il brevetto prevede un costo. Avviarne anche una minima produzione, un investimento sostanziale.

Insomma, qualunque sia il progetto di business, una start up richiede un investimento per avviarsi in modo positivo.

Torniamo quindi alla domanda iniziale – chi aiuta le start up in questa prima cruciale fase di avviamento?

Purtroppo molte banche e istituti finanziari prima di attivare un qualunque tipo di finanziamento:

• verificano almeno 3 bilanci per attestare la solidità dell’azienda
• richiedono garanzie bancarie o immobiliari.

E’ chiaro che la start up non può soddisfare il primo requisito e, spesso, ha già dato fondo alle sue risorse bancarie proprio per poter partire con la sua idea.

E allora? Cosa fare?

Il neo imprenditore ha alcune altre opzioni come:

• la finanza agevolata
• i bandi, anche a fondo perduto, regionali, nazionali o anche europei
• gli investitori privati, venture capital e angels.

Anche accedere a queste fonti di liquidità non è però semplice.

Spesso la disponibilità è limitata e le richieste molte, oppure i requisiti sono stringenti e l’impresa deve avere un livello di innovazione o tecnologia molto elevato.

Così, se vuoi aprire il tuo negozio o iniziare la tua piccola attività professionale, sei una micro o piccola impresa, trovare una fonte di finanziamento non è davvero semplice.

Una business bank che ha come uno target l’imprenditore sa che è fondamentale nutrire e supportare anche le nuove attività. Saranno i grandi clienti del futuro.

Un buon progetto, una visione e strategia di impresa solide devono e possono essere le garanzie per un finanziamento che consenta di partire, crescere, svilupparsi, fare business.

Così sono nati i nostri finanziamenti dedicati alle start up.

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